lunedì, gennaio 09, 2017

tv story 2014



Nel 2014 LG, un'azienda elettrotecnica nata con i ventilatori compra da Kodak le tecnologie sviluppate per gli O-LED del 2006. All'IFA il suo CEO annunncia:
“Il fatto che nessuno è nemmeno noi che stavamo inseguendo  inseguendo avevamo quella tecnologia.

Kodak aveva  un vantaggio incredibile. Un vantaggio che avremo probabilmente per dieci anni. Nessuno ci si avvicinera'   per 2-3 anni almeno, che è un  grosso vantaggio."

se leggiamo bene fra le righe sta dicendo banalmente che i signori di Kodak nel 2006 avevano la tecnologia che il miglior coreano avrebbe potuto sperare di avere nel 2020.

E se i consumatori avessero voluto avrebbero avuto un tv LED del 2034 in casa nel 2006.
Sarebbe bastato comprare qualita'. Invece comprano il prodotto di ieri come novita' del domani togliendosi il futuro. Eggia', morta kodak&c chi sviluppera' il domani?
Nessuno. 

Kodak che aveva avuto una grande parte nella fotografia digitale e si era svenata per i TV LED finiva cosi' nel novero dei morti eroici succhiati da chi le innovazioni le contrasta.
Mai sviluppare ma uccidere e rilevare cadaveri.

Rimosso l'inventore degli O-LED che avrebbe potuto disintegrarli se fosse riuscito ad entrare in produzione tutti cominciano a produrli e utilizzarli in quantita'.


Nel 2014 dopo un pressing monstre viene adottata da molti comitati (come il DVB) la “ridicololuzione” 4K e in alcuni casi 8K.

La cosa definisce la fine di un'era (un'altra!) che a guidare l'evoluzione della televisione siano la qualità e la capacità tecnica.

Tutte le norme precedenti stanno definire che per arrivare a una qualità decorosa era necessario avere grandissime larghezza di banda..

Successivamente, con il digitale che permette perdite qualitative specifiche, si era visto che era possibile scendere in maniera drastica nella larghezza di banda necessaria.

Nonostante questo era necessario comunque avere un canale di trasmissione solido e come raccontano bene i vari standard come quello della videocassetta DV,  del DVD, D5, BD o DCI raccontano che per una risoluzione 4K il minimo sindacale necessario dovrebbe essere almeno 200 Mb per secondo.

Inoltre se lo standard PAL era strutturato per poter arrivare 60 pollici senza problemi e lo standard alta definizione quello di  potersi spingere fino ai 250".

Viene da chiedersi a cosa serva formalizzare uno standard televisivo commerciale per i consumatori che non solo si va a sovrapporre pedestremente a quello del cinema ma serve solo per chi vive in un hangar.
Chi ha piu' di 200” in casa e contemporaneamente ha 10/10? Parliamo di schermi da piu' di 5m!

Oppure racconta che un piccolo schermo da salotto dovrebbe avere una soluzione superiore a quella di uno schermo di migliaia di pollici di un grande cinema.

Nel 2014 infatti mentre tutti i giornali si svenavano per raccontare di quanto è bello avere 4k in salotto il materiale di partenza che veniva proiettato nei cinema veniva ancora prodotto e proiettato utilizzando videocamere, proiettori e file da 2K, sostanzialmente sovrapponibili al 1080p.


La differenza quindi qualitativa fra il cinema e il televisore di casa sicuramente non era una questione di mera soluzione ma più probabilmente di caratteristiche di larghezza di banda e qualità del TV.

Non servono i 4K per fare un telo da 1000” ma avere 500GB di dati  aiuta molto.

Nessun commento: